l'inizio, la fine e la vita in mezzo

ci vuole talento e pazienza, ci vuole

un silenzio, scivola lento, lente le ore,

cicche morsicate,

l’ultimo rintocco aveva voce roca,

dissentiva denti, digrignando che 

non vuole più dormire

e, non che sia rilevante, ma

le imposte erano chiuse

 

[un pettirosso beccava il vetro, aveva le ali]

 

una primavera fuori, fiori d’arancio,

foglie verdi, figlie da sposare,

unghie pittate sui corrimano, fermi

passi di raso. uno spago. la caviglia.

l’osso.

questi occhi non la smettono di nevicare.

non la smettono.

un inverno vale l’altro.

un attimo, un’ora, un anno

 

[il pettirosso moriva, aveva le ali]

 

un secolo prima, il vento

voleva, aveva gambe corte,

l’inverno, ossa di legno da interrare,

foglie, fuori è bel tempo,

figlie che fanno figli, un figlio,

gambe corte e ossa di legno

fiori a maggio, una vita, un giorno.

attimi. un grido che nasce non l’ho sentito

non voglio più dormire

la notte. un silenzio piange.

l’inizio, la fine e la vita in mezzo.

Pubblicato da Francesca Pellegrino

Francesca Pellegrino nasce il 5 novembre del 1974 a Taranto, dove tuttora vive, scrive e sogna e fintanto che sogna alcune cose sono accadute. Ha un figlio, un sogno vivo e bellissimo che si chiama Luca – LucaDeiMieiOcchi, un mutuo e un lavoro che si è inventata per sbarcare lune e altre galassie e che si chiama “Melasogno”. Ma procediamo per tappe, senza prenderla tanto per lunghe, che il coraggio, si sa, è una questione di sintesi: Nel 2006, entra a fare parte del wikismo (wikipoesia), curato da Andrea Galli e Carlo Trotta, dove pubblica “La felicità è una piccola cosa” (vol. 2 della wiki poesia) e partecipa come co-curatrice del vol. 3 “Le solitudini di Aradollo”. E’ finalista per la seconda edizione del premio letterario IoScrivo di Giulio Perrone Editore. Nel 2008 è autrice selezionata per la collana promozionale “Donne in poesia” curata e promossa da Elisa Davoglio, con l’Enunciato. Nel 2009 è finalista alla sesta edizione del Premio Turoldo. Pubblica “Dimentico sempre di dare l’acqua ai sogni” (editrice Kimerik) e “Niente di personale”, il n° 16 della Collana Samizdat per la Biblioteca Clandestina Errabonda. E’ presente su riviste letterarie, quali “La Clessidra” di Joker Editore e “La Mosca di Milano” di La Vita Felice. E’ presente su riviste letterarie internazionali, quali “Journal of Italian Translation” , “Gradiva” di New York e altre, con una selezione di testi di Dimentico sempre di dare l’acqua ai sogni, tradotti da Emanuele di Pasquale. Nel 2010 pubblica "CHERNOBYLOVE - il giorno dopo il vento" (editrice Kimerik)., Inaugura la videoproiezione “Natura morta live” (Galleria di Arte Contemporanea Co.61), con la fotografia di Paola Aloisio. Nel 2014 è vincitrice del premio nazionale “Certamen Poeticum Apollinare 2014 - I Edizione”, organizzato dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’Università Pontificia Salesiana di Roma, con il suo libro “CHERNOBYLOVE - il giorno dopo il vento". Pubblica “CHERNOBYLOVE – The Day After the Wind” (Chelsea Editions – New York) un volume che raccoglie una selezione di poesie pubblicate dal 2008 al 2010 – traduzioni a cura di Adria Bernardi. Nel 2015 pubblica per Edit@ Casa Editrice e Libraria il suo nuovo volume intitolato 'Tutte le Lucciole vennero al pettine', un monologo tra mille parti del sé che si disputano ragioni, colpe e consensi fino a trovare una pace di consistenza esistenziale. È autrice selezionata dalla redazione di Rai 1 per la realizzazione di un video trasmesso per Tv7 - approfondimento settimanale del Tg1 - con la poesia 'L'ebanista'.

10 Risposte a “l'inizio, la fine e la vita in mezzo”

  1. Ti leggo.Piano piano cerco di avvicinarmi al tuo sentire.Buonanotte.
    (Ho tolto la faccina di Borges e ho messo un labirinto, che mi assomiglia di più)

  2. Ti faccio tanti complimenti per il blog, è fatto benissimo e riesce a esprimere al massimo secondo me quello che scrivi…Se ti va passa a trovarmi. un bacio.
    Francesco Maria Tipaldi

  3. ed in quella mezzeria non ce via che vita non segni….provero’ vista l’ora, a prendere la via del letto, che non ho letto che ore di lancetta e le tue sillabe incantanti ed incollate come tacchi ai talloni. Divarico le braccia ancora, prima di uscir fuori.
    Un carissimo nerissimo saluto.Petrolio

  4. che bella. tutte le volte che ti leggo mi viene da chiedermi che vissuto ci sia in mezzo alle tue righe, così rarefatto fra i tuoi versi

  5. ci vuole talento…. non ti manca di sicuro , cara Francesca 🙂

    bellissima. il ritmo smeriglia i versi che staccano come una beccata di rondine.

  6. le parentesi donano l’incedere di una ballata, ma la caratteristica dei versi è la sollecitudine affannosa.
    Non riesco a decidermi se la preferisco con o senza il pettirosso.

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