Tratteggio di una notte puttana
Il verbo si aggira per i bassifondi incestuosi di
questa alba da mille e un’insonnia e
mi verrebbe di corrergli dietro
a quattro zampe come i cani
che inseguono per la coda il vento
ed è notte dietro i sipari.
Intanto ad un incrocio qualsiasi
Gnuma ride ma non lo sa neanche
ha gambe storte, troppo magra
per reggersi in piedi e poi a quest’ora
dormire sarebbe un miracolo
e i miracoli non hanno la pelle scura
e penso: Chissà quante Gnuma
si nascondono dietro i vetri delle macchine
e non le vedo.
Quasi, quasi me ne torno nella tana
a fare il verso a questa luna di traverso
Chissà se adesso Gnuma ride.
O dorme.