Tuttavia sui vetri chiusi,
si leggono ancora i sogni di ieri
quando sogni non erano ancora.
C’è che la paura ridimensiona e ricordo
mia madre che diceva di una sirena,
che si correva come pazzi nei rifugi,
che la morte faceva rumore. Tanto rumore.
Invece io dico a mio figlio
di un fucile invisibile e
di un soldato senza divisa
da cui deve stare lontano, un metro almeno,
e che il silenzio taglia la gola alla luna
quando dorme sul fianco sbagliato.
Questo gli dico. Non posso altro.
E intanto la guerra è sugli usci
neanche il freddo bussa più.
Nel dubbio, ho dato tutte le mandate
e lasciato dentro solo l’amore.
Io resto a casa.